Concimare Peperoncini: questo è uno degli argomenti sul quale sempre più spesso mi vengono richiesti consigli da chi si accinge a coltivare in casa i nostri amati PeperonciniPiccanti.

Quando concimare, quanto concimare, quale concime è il migliore per i peperoncini?

L’intento di questo post non è fare pubblicità ad alcuno: cercherò piuttosto di fornirvi dei consigli di carattere generale che vi permetteranno di concimare i peperoncini di casa in maniera adeguata, giovando notevolmente alla crescita, alla salute e alla produttività delle piante. Che ne dite delle mie?

quando concimare peperoncini

QUALE CONCIME SCEGLIERE?

Sicuramente esistono centinaia di tipi di concime per peperoncini: alcuni chimici, altri bio. La scelta sta a voi, ricordando però che la cosa fondamentale è leggere l’etichetta con le specifiche della composizione del concime.

Per concimare peperoncini in modo corretto, quindi, non vi occorrerà una laurea in chimica: questo post vi aiuterà semplicemente se riuscirete a memorizzare tre lettere: N-P-K.

Ma cosa significa N-P-K? Queste tre lettere simboleggiano tre elementi chimici e, nel nostro caso, si riferiscono a concimi composti principalmente da 3 elementi (per questo detti concimi ternari):

  • N – Azoto
  • P – Fosforo
  • K – Potassio

Ognuno di questi elementi è importante per far sviluppare al meglio le vostre piante di peperoncino.

  1. Azoto (N): la sua funzione fondamentale è accrescere la produzione di elementi fogliari, incrementando lo sviluppo vegetativo della pianta.
  2. Fosforo (P): la sua funzione è quella di irrobustire la pianta a livello radicale e potenziare la fioritura.
  3. Potassio (K): serve principalmente ad irrobustire la struttura della pianta, potenziando fusto e rami. Incide inoltre sulla fase di maturazione, favorendola.

I concimi ternari sono caratterizzati da tre numeri, che rappresentano le composizioni relative dei tre elementi NPK al suo interno.

Ad esempio, potremo avere a che fare con un concime 10-2-4, prevalentemente azotato, più adatto quindi alla fase di crescita della pianta. Così come un 4-16-8 andrebbe meglio per la fase di fioritura. Qualora voleste utilizzare un solo concime, anche per motivi pratico-economici, il consiglio è quello di optare per un concime bilanciato universale (per esempio: 10-10-10), granulare e a lenta cessione: questi concimi sono strutturati per rilasciare lentamente le sostanze fertilizzanti (ce ne sono alcuni che durano 6 mesi!!!). Unica accortezza da seguire, quella di mischiarli al substrato (terra o altro) per evitare che le palline di concime vadano ad appoggiarsi direttamente al fusto della pianta, specie se piccole, provocandone una morte praticamente immediata.

I concimi ternari sono spesso arricchiti da altri microelementi, molto importanti per le piante di peperoncino: tra questi vorrei ricordare il Boro (principale rinforzante contro la caduta sistematica dei fiori, fenomeno noto come cascola), ma anche Zinco e Alluminio (aumentano la robustezza dello scheletro) o Ferro, Magnesio e Manganese (tonificanti per la struttura e la parte verde).

QUANDO CONCIMARE I PEPERONCINI? 

Questo dipende da quale tipo di peperoncino avete seminato: ricordate che specie come i Chinense hanno bisogno, per fruttificare e portare a maturazione i peperoncini, di tempi decisamente più lunghi rispetto ai più comuni Annuum. In linea di massima, per non correre il rischio di over-fertilizzare, più i tempi di coltivazione della cultivar sono lunghi, tanto è meglio aumentare il numero di concimazioni ma ridurre allo stesso tempo le concentrazioni.

QUAL È IL MIGLIOR CONCIME PER PEPERONCINI?

Ogni coltivatore, sulla base delle sue possibilità economiche, della sua passione, del substrato di coltivazione scelto, del tipo di messa a dimora (vaso o terra piena), dal pH dell’acqua di irrigazione, etc., sviluppa un suo specifico setup di fertilizzazione. A mio parere, quindi, non esiste un concime in assoluto migliore degli altri, esistono i mix vincenti che permettono ad ognuno di avere piante di PeperonciniPiccanti stupende!